la mia ricetta
Burro di anacardi, di noci, di mandorle… questi termini sono divenuti sempre più comuni e, grazie al cielo, sempre più utilizzati in alternativa alle sostanze grasse abituali come il burro e la margarina.
Il termine burro deriva dal greco butyron ovvero bûs ‘mucca’ e tyron ‘formaggio’, divenuto poi beurre nel francese antico.
La parola burro, è quindi utilizzata in maniera impropria, probabilmente scelta per esaltarne l’alto contenuto di grassi. Ma attenzione, non tutti i grassi sono uguali. I grassi contenuti nel burro di latte, sono grassi saturi mentre nel burro di mandorle prevalgono i grassi monoinsaturi. Ecco il contenuto in 100g:
Composizione per 100 g | Burro di mandorle | Burro di latte |
Lipidi | 55,5 | 81 |
Grassi saturi | 4,15 | 51,36 |
Grassi monoinsaturi | 32,44 | 21 |
Grassi polinsaturi | 13,61 | 3,04 |
Colesterolo | 0 | 250 mg |
Fibre | 10,3 | 0 |
Proteine | 20,96 | 0,8 |
Grassi trans- | 0 | 6 |
Ciò che salta all’occhio è la differenza notevole della qualità dei grassi, il contenuto di fibre e la percentuale di proteine.
I grassi saturi sono correlati ad un aumento del rischio delle malattie cardiovascolari e ad alcune forme di cancro. Si trovano soprattutto nei grassi di origine animale e sono la maggior fonte lipidica nella tipica dieta occidentale. 1,2
Uno sguardo attento alla composizione di ciò che mettiamo in tavola, permetterebbe di limitare il trattamento medico con statine o ancora meglio, gli interventi per disostruire arterie ripiene di ateriosclerosi che sfociano nell’ischemia.
Ma ecco dunque un modo di produrre il proprio burro di mandorle, che ci permetta di apportare una buona dose di grassi buoni, proteine e fibre per il nostro prezioso secondo cervello, l’intestino.
Studi clinici randomizzati controllati, dimostrano che il consumo quotidiano di circa 30 g di mandorle, svolgono un ruolo protettivo per il rischio cardiovascolare. 3
Io sono una grande sostenitrice degli spuntini a base di frutta secca, proprio mentre scrivo ho il mio piccolo contenitore vicino. Permettono di essere sazi per lungotempo, apportano tante cose utili per il nostro organismo (magnesio, calcio, selenio, rame) e sono buone! Unico effetto collaterale… una tira l’altra, quindi partite da casa con la vostra ‘dose’ e consumatela al bisogno ma in modo limitato.
INGREDIENTI
- 4 tazze di mandorle biologiche-circa 400g – io scelgo mandorle con la loro buccia
- 3 c. d. c. di olio poco saporito come avocado o girasole se decidi di non grigliarle
INDICAZIONI
- Accendi il formo a 150° C
- In una placca forno, stendi accuratamente le mandorle cercando di non sovrapporle
- Inforna per circa 12 minuti
- Lascia raffreddare le mandorle per circa una mezzoretta (attenzione, pericolo: in questo momento la casa sarà pervasa da un aroma invitante di mandorle grigliate, sentirete uno scricchiolio proveniente dalla placca dovuto alla buccia che si separa dal frutto: evita di finirle tutte prima di preparare il burro! AH Ah Ah!)
- Una volta raffreddate, riversale nel tuo robot da cucina potente (io uso il Bimby, potrebbero essere il Kitchenaid, Cookeo, Vitamix)
- Ogni 15 secondi, spingete la pastella dalle pareti verso il basso
- Ripeti più volte
- Dopo circa 1 minuto e mezzo dovresti trovarti questa crema morbida, fluente e senza grumi
- Trasferisci in un contenitore di vetro ermetico e conservalo per settimane in frigo (poiché a me piace a temperature ambiente, lo conserve in dispensa, per ora, non è mai andato a male)
- Se preferisci non grigliare le mandorle, il procedimento è il medesimo ma bisogna aggiungerci dell’olio. Rispetto ad altre noci, le mandorle sono meno oleose. Il calore del forno permette la ‘fuoriuscita‘ degli oli naturali e non ne richiede alcuna aggiunta
Bibliografia
- Diet and risk of coronary heart disease and type 2 diabetes
Prof JI Mann, Lancet
pubblished march 05, 2014 doi.org
- Effects on Coronary Heart Disease of Increasing Polyunsaturated Fat in Place of Saturated Fat: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials
Dariush Mozaffarian , Renata Micha,,Sarah Wallac
Published: March 23, 2010 doi.org
- Effects of almond consumption on the reduction of Ldl-cholesterol: a discussion of potential mechanisms and future research directions
Claire E Berryman Amy Griel Preston Wahida Karmally Richard J Deckelbaum Penny M Kris-Etherton
Nutrition Reviews, Volume 69, Issue 4, 1 April 2011, Pages 171–185, doi.org